Azione: Creare un muro di plastica spesso e resistente, esplorarlo con il corpo fino a abitarlo come un bozzolo.

Ognuno di noi attraversa più volte nel corso della propria vita processi di trasformazione che ci portano a lasciare qualcosa per fare spazio a una nuova parte di noi e, come gli animali, facciamo diverse mute nel corso del tempo nel corso del tempo. Muta Reverse è un lavoro di body performance in continua evoluzione, realizzato nel tentativo di attivare un dialogo con la parte di me in trasformazione. Le pareti del cuore non sono visibili a occhio nudo ma possono creare distanze siderali. Desidero abitare questa parete interna ed esplorarla; quali distanze impariamo a mantenere? Chi lasciamo entrare e quanto vicino? Di cosa abbiamo paura? Quanti strati costruiamo per ogni ferita? Quanto costa oggi essere vulnerabili? E quanto ci costa non esserlo? Mi interessa approfondire questo spazio che si trova proprio lì, tra la mia interiorità e l'interiorità di un altro e che, nella performance soprattutto, trova una fertile possibilità di incontro. E’ l'apertura che genera la possibilità creativa e il cambiamento.

È attraverso l'incontro che posso indagare la mia preziosa vulnerabilità.